RIASSUNTO, Anticipato dal prologo

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icon13  view post Posted on 9/9/2008, 19:11

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Dopo l'ultima battaglia contro caos fervevano ormai i preparativi finali per l'imminente matrimonio tra Mamoru Chiba e Usagi Tsukino. Mancava poco ormai, tutte le Sailor erano pronte al nuovo evento, ormai la pace regnava su Tokyo. Per il matrimonio Setsuna aveva chiamato la sua sorellastra...La Sailor regina del tempo aveva detto alle sue amiche che la giovane era un fotografo molto apprezzato e che avrebbe fotografato con piacere quelle nozze. Fortuna voleva infatti che Suzuko Kokorou era da poco rientrata in Giappone
"...Mia sorella è difficile trovarla. Ma è un fotografo eccezionale.." Andava dicendo in quel periodo
La cosa strana è che nessuno sapevo e neppure immaginasse che Setsuna avesse una sorella, poichè portavano anche nomi diversi
"...Io, Suzuko e Satoshi siamo figli di madri diverse..." Si era giustificata l aragazzo, coem se quella fosse una cosa normale "...Mio padre aveva conosciuto mia madre in un viaggio in Indionesia, lì mia madre lavorava per le missioni di pace, all'epoca lui era fidanzato con la madre di Suzuko, però essendosi innamorato di mia madre decise di chiudere con le, ma una volta tornato in Giappone le cose non andarono come lui credette. La famiglia di papà preparò per lui un matrimonio combinato. La società aveva bisogno di una fusione e lui quale unico figlio maschio doveva adempiere ai suoi doveri di primogenito. Fu così obbligato a sposare un'altra donna, che non era ne la madre mia, ne quella di Suzuko. Papà andò per chiedere scusa alla signora Kokorou e fu in quel momento che lei gli diede la notizia dell'arrivo di Suzuko...intanto in Africa mia madre si accorse di essere in mia attesa e nonostante non avesse ricevuto notizie da papà decise di tenermi, l'ultima lettera che aveva ricevuto diceva solo <mi dispiace ma è accaduta una cosa spiacevole. Quando sarai rientrata in Giappone te ne parlerò>...Mia madre pensava solo che il papà non ce l'avesse fatta a lasciare la madre di Suzu così una volta rientrata in Giappone decise comunque di recarsi a casa di quest'ultima poichè riteneva fosse giusto che si sapesse del mio arrivo. E fu appunto dalla signora Kokorou che mia madre seppe di come erano andati i fatti. Che il papà doveva sposarsi, e che anche lei aspettava un bambino e che purtroppo nessuna gravidanza indesiderata avrebbe fermato la famiglia del papà dal rinunciare a quel matrimonio di convenienza. Per l amadre di Suzu non c'erano problemi, così disse, lei poteva affrontare la gravidanza da sola ma conoscendo mia madre iniziò ad impensierirsi così le propose comunque di vivere insieme tutte e due, e così fu...il 30 settembre di quell'anno nacque Suzuko ed il 28 ottobre nacqui io, poi il gennaio dell'anno dopo nacque Satoshi. Nostro padre ci ha sempre fatto crescere insieme quando poteva, poichè la madre di Satoshi non ha potuto mai accettare me, Suzu e le nostre madri. Questo è ancora oggi fonte di litigio tra mio padre e sua moglie poichè a suo parere è sempre stata lei l'intrusa. Nostro padre dopo la morte prima di mia madre e poi della mamma di Suzu avrebbe voluto tenerci con lui ed anche Satoshi ne era felice, ma quella donna disse un categorico no...Col senno di poi forse è meglio che io sia cresciuta così, almeno non devo giustificarmi con mio padre quando devo tenere d'occhio la porta del tempo." Cercò di sdrammatizzare Setsuna.
Chissà se era vero o se cercava di nascondere dietro quel commento la sua amarezza.
Intanto l'estate stava per finire, il matrimonio era vicino ed i fiori stranamente già appassivano...

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Hotaru dormiva sogni tranquilli quella notte, quando improvvisamente in sogno le apparve una luce violacea che le diceva "Tu sei colei che possiede i semi, devi averne cura" in sogno la bambina iniziò a tormentarsi. Cosa voleva mai significare quella storia, voleva svegliarsi ma non poteva, quando ad interrompere quella presenza giunse un bagliore argenteo "Smettila di tormentarla va via" sentiva dire con voce calma e da quella voce a poco a poco si formò un immagine...era una Sailor, una Sailor che durante gli anni antichi di Silver Millenium era considerata leggendaria perchè nessuno l'aveva mai vista, ma tutti ne avevano sentiti parlare, almeno tutti sapevano chi era negli anfratti più reconditi del Sistema solare, la chiave che aveva come talismano provava che era lei, lunghi capelli castani lasciati sciolti, legati a mo di trecce ai due lati, una divisa marrone e beje alla marinaretta ed uno sguardo tranquillo, la giovane disse "E' tutto a posto non preoccuparti non verrà più a darti fastidio" poi guardando bene Hotaru "Ma cosa hai fatto tu non sei Sailor Saturn, la Saturn che conosco io non è una bambina dovrebbe avere sedici anni circa." affermò quella Sailor "Qualcosa è accaduto...Aspetta che ti riposto alla normalità"
Il pensiero di Hotaru andò al fatto che lei in quel momento non era trasformata, ma quando avvertì il tocco delle mani dell'altra donna capì che invece in sogno era trasformata in Saturn
"Qualcuno ha manomesso la tua età Saturn oppure sei nata tardi rispetto alle altre Sailor" chiese la donna
"Dopo la morte c'è sempre una rinascita" le rispose semplicemente "Dopo aver combattuto contro Mistress99 mi sono ritrovata bambina in fasce, sono cresciuta poi velocemente durante la lotta contro Nehellenia e mi sono fermata a quest'età." Confermò la sailor del silenzio
"Ecco cos'è dunque accaduto...Adesso devi avere circa cinque anni in meno alla tua normale età."
"Sei per la precisione." confermò Hotaru
"Bene Saturn io Sailor Keiron, la guerriera della calma e della saggezza allora ti aiuterò...Sono stata chiamata qui per consegnare le chiavi di Silver Millenium alla Neo Queen Serenity, ma un nuovo nemico giunge da galassie lontane, un nemico amico ed abbiamo bisogno di tutte le nostre forze. Allungò le dita indice e medio della mano destra sulla fronte di Saturn, dove si trovava il simbolo di Saturno lo tocò e toccandolo salutò Hotaru "Ti saluto Sailor Saturn, presto ci riincontreemo" Disse mentre una luce violacea molto forte si diffondeva tutto intorno ad Hotaru lasciandola poi sola con il ricordo del lieve tocco di quelle dita.
Hotaru si svegliò di colpo uscì dalla sua stanza e si recò nel soggiorno dove avrebbe sicuramente trovato anche Setsuna e le altre ragazze che abitavano in quella casa con lei...
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Haruka e le altre outher senshi si erano trasferite già da un bel pò in quella casa. Era una casa leggermente isolata dalla città, con un bellissimo giardino e tante stanze, una per ognuna di loro, lei e Michiru, Setsuna nel quale aveva anche il suo ufficio e la piccola Hotaru. C'erano poi altre stanze, il soggiorno dove spesso Haruka faceva esercitare Hotaru nell'espandere i propri poteri e dove Michiru insegnava agli altri bambini a suonare il violino ed infine c'era il loro ritrovo, un salone grandissimo adibito a spazio relax, la stanza era un due pezzi, salone e cucina, divisi da un piccolo muretto. Solitamente era Michiru che si destreggiava in cucina.
Quella mattina erano già tutte e tre in piedi, Michiru stava preparando la colazione, Setusna stava aspettando per mangiare, poi sarebbe andata a dormire poichè aveva passato la notte alla porta del Tempo ed Haruka stava asciugandosi i capelli con un asciugamano seduta nel divano, quando arrivò anche Hotaru...
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Quello che aveva visto quella notte non piaceva a Keiron, la senshi di Chirone...Il nemico si era fatto avanti quando meno se lo aspettava, andando inoltre ad attaccare una sailor che sembrava indifesa al massimo e lei ancora non sapeva come muoversi.
Eppure sapeva che Sailor Saturn era una guerriera forte, da alcune fonti aveva saputo che si era comportata benissimo nelle battaglie contro Mistress99, Nehellenia e Caos...Lì da lontano riuscì a percepire il movimento del sole e capì che non poteva più restare lì e che doveva tornare sul pianeta terra...quel giorno aveva un appuntamento con sua sorella. Il giorno dopo ci sarebbe stato il matrimonio della sua amica Usagi e lei avrebbe dovuto fotografare l'evento.
Si concentrò e si materializzò, destinazione pianeta Terra...
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Hotaru aprì la porta del salone ed entrò, un po' tremante.
All'inizio non fu notata, poichè solitamente si muoveva in silenzio.
Michiru che era di spalle, stava finendo di cuocere le uova per la colazione e fu la prima ad accorgersi dell'ingresso di Hotaru: "Finalmente ti sei alzata, Hotaru....... avanti siediti a tavola, la colazione è quasi pronta"
Istintivamente le altre si girarono e quando videro la piccola Hotaru che piccola non era, le reazioni furono diverse:
Haruka lasciò cadere l'asciugamano "Ma cosa ........... ???"
Michiru si voltò e le cadde un piatto " Oh mio dio !"
Infine Setsuna "Non sarebbe dovuto accadere ....... così presto...........!"
Era evidente che tutte e tre le sue amiche erano rimaste sorprese dalla sua crescita improvvisa. Lei provò a spiegare quello che era accaduto durante la notte, ma riuscì solo a balbettare qualcosa. Setsuna si alzò dal divano e la prese tra le braccia, era evidente che Hotaru era rimasta sconvolta da quanto aveva subito. Setsuna l'abbracciò forte e le mormorò parole di conforto "Non ti devi preoccupare Hotaru, prima o poi sarebbe accaduto......, solo non me lo aspettavo così presto. Ora ripeti con calma quello che hai sognato." Hotaru si calmò abbastanza da poter raccontare l'accaduto. Quando tutto fu chiaro Haruka disse:" Setsuna, se tu non c'entri niente con la crescita improvvisa di Hotaru, deve esserci un'altra spiegazione".
Setsuna "Hotaru è cresciuta improvvisamente e di certo avrà recuperato tutti i suoi poteri........... Temo che stia per accadere qualcosa di poco piacevole e che avremo bisogno anche del potere di Sailor Saturn........"
Michiru "Se ciò che dici dovesse essere vero, allora dovremo stare all'erta. Pensi che sia il caso di avvisare anche Usagi e le altre ?"
Setsuna "Non mi sembra il caso di metterle in allarme solo per delle supposizioni, inoltre tra un paio di giorni Usagi e Mamoru si sposeranno.... Lasciamo che godano appieno di questo bel momento. Per quanto riguarda noi, invece faremo bene a tenere gli occhi aperti."
Haruka "Mi sembra l'unica cosa sensata da fare."
Una volta raggiunto l'accordo le quattro ragazze si sedettero al tavolo e fecero colazione.
Mentre facevano colazione Setsuna incontrò lo sguardo delle altre "Oggi ho appuntamento a casa di Usagi con mia sorella...dopo che sarà andata via le dirò che sei cresciuta alla tua età normale e gli spiegherò in linea di massima come sono andate le cose senza allarmarla." disse Setsuna
Intanto Michiru era pensierosa "La guerriera leggendaria, sailor della saggezza e della calma...Niente fin ora l'aveva portata a scoprisi" affermò poi
Haruka la guardò "Dite che ha il potere di entrare nei nostri sogni?" chiese rivolta soprattutto a Setsuna, lei poteva viaggiare nello spazio tempo e sicuramente sapeva più di loro
"Non lo so, intanto che è ha interrotto un sogno spiacevole ad Hotaru...io credo sia giusto iniziare ad informarsi su questi semi di cui ci ha parlato Hotaru. Dopo aver lasciato Usagi andrò alla porta del tempo a cercare di capire qualcosa."
"Hotaru...Sailor Keiron ti ha dato modo di capire se conoscesse la tua identità terrena oppure no?" Le chiese Michiru, questa era una informazione importante da sapere, per scoprire se erano o meno minacciate da nuove presenze
Hotaru "Non saprei......... anche se ......... nel sogno mi sono rivista con le sembianze di Sailor Saturn..........."
Haruka "Sailor Keiron potrebbe essere a conoscenza delle nostre identità, ma non capisco come questo possa in qualche modo danneggiarci. Se stiamo tutte dalla stessa parte ............"
Setsuna "Purtroppo di questo non possiamo essere certe."
Michiru "Io direi di aspettare e vedere se la guerriera leggendaria si farà viva di nuovo, in quel caso potremmo riuscire a parlarle e a scoprire qualcosa di più su questa storia dei semi."
"Ok" disse Setsuna, tanto ormai le decisioni erano prese "Allora io raggiungo mia sorella a casa di Usagi...Hotaru, provvederò io alla tua cancellazione dalla scuola elementare." continuò poi, lavorando lì gli era più facile
"Si però dovrebbe iscriversi ad una scuola superiore. Come farà con gli studi sarà di certo arretrata rispetto alle altre" disse Haruka
"Ma noi tutti sappiamo benissimo che Hotaru è una ragazza intelligentissima e che apprende velocemente." Confermò Michiru
"Io ho un idea...La famiglia del mio fidanzato ha una biblioteca, potresti andare là mentre procediamo con l'iscrizione al liceo." affermò Setsuna, quando si sentì puntata dagli sguardi delle amiche
"Cosa c'è non vi va come idea?" chiese
"No solo...non credevamo che..." balbettava Michiru
"Da quando hai un fidanzato?" Chiese diretta Haruka
"Sono fidanzata da una vita...Oh va bene non ve l'ho mai detto ma adesso non ho tempo devo andare. Sentite la biblioteca è questa" e la segnò su un blocchetto insieme all'indirizzo. "Hotaru puoi andare e digli che sei una mia lontana parente." quindi prese la borsa ed andò via "Ci vediamo stasera!" disse
CITAZIONE
Indirizzo
<biblioteca e Libreria Il Glicine - Tokyo, chiedere di Miwa Hanao>

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Keiron si materializzò nella camera oscura che si trovava in casa sua lì sulla terra... annullò la trasformazione in Sailor ed entrò nel soggiorno, aveva il tempo di fare colazione però prima sarebbe dovuta andare nella cassetta della posta, quel giorno gli arrivava il giornale a cui era abbonata, usci per controllare quando si accorse in tempo che a terra la porta c'èer aun batuffolo biancoargenteo *Un micino* pensò sorridendo, lo scavalcò e si diresse alla buca...il giornale c'era, quindi si diresse alla porta e decise di prendere il micio con se *Un pò di latte non gli farà male.* Ricordava che la Regina Serenity di Silver Millenium aveva una gatta a lei molto fedele, Luna. Si abbassò per prendere il gatto quando per la sorpresa urlò "Una bambina...", di fronte a lei non c'era un gatto, ma una bambina tutta nuda con lunghi capelli sciolti, la piccola doveva avere si o no quattro anni. "Ciao piccola, dov'è la mamma?" Chiese con calma e gentilmente, spaventare una bambina non era il modo migliore per riportarla a casa, l'unica cosa che rispose la piccola fu "Luna!" Suzu non capiva se quella bambina la prendesse in giro o non sapesse parlare, a questo punto la prese in braccio e la portò in casa, la poggiò sul divano e corse a prendere una maglietta per coprirla. Non voleva la piccola prendesse un malanno. Poi andò in cucina, e li prese dei biscotti ed una ciotola dove ci mise del latte. Fatto questo tornò in soggiorno dove trovò la bimba al solito posto. "Ecco prendi, bevi un pò di latte" nel frattempo le mise la maglietta e le aggiustò i capelli, e fu allora che lo vide, lo stemma della luna, la famiglia reale di Silver Millenium "Oh santi numi, non dirmi che sei tu la Vecchia regina Serenity di Silver Millenium" la bimba intanto prese a bere ed a mangiare e fece cenno di no con la stessa "Io aiuta te" disse e poi continuò a mangiare...Fu così che Suzu si tranquillizzò, quella bambina gli era stata inviata per trovare la vecchia regina Serenity, finalmente un passo avanti "Come ti chiami?" le chiese, ma la bimba non rispose e fece segno di no con la testa "Mmm, mi sa che non hai un nome...Ti chiamerò Jin che in giapponese è argento come Silver, poi i tuoi colori sono uguali all'argento." Si alzò "Tu resta qui, mentre finisci di mangiare vado a comprarti dei vestiti. Non muoverti capito?" le disse
"Si, brava Jin, io Jin." disse la bimba mentre Suzu si allontanava.
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Suzuko rientrò dopo un pò con dei vestitini per la piccola. "Ecco Jin questi dovrebbero andarti bene. Vieni con me che ti preparo così usciamo!" Velocemente era arrivata l'ora dell'appuntamento con Setsuna e si accorse che doveva fare presto. Lavò la piccola e la vestì, poi gli acconciò i capelli in modo simile a come li portavano le principessa della luna, se Jin veniva da lì era giusto che fosse così...Forse la piccola era la Regina Serenity chi lo sapeva. Terminato di prepararla prese per mano la piccola e gli disse "Andiamo?!"
"Si" rispose solo la piccola
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Suzu prese la bambina, la fece salire sul lato del passeggero della sua auto e gli allacciò la cintura di sicurezza, purtroppo non aveva un sediolino da auto e non aveva neppure il tempo di andare a comprarlo. Si diresse quindi verso casa Tsukino, dove l'attendevano sua sorella Setsuna con l'amica Usagi.
Lungo il tragitto iniziò a squillare il cellulare, attivò il vivavoce e rispose "Pronto"
"Pronto Su ciao sono io." la voce metallica che usciva dal telefono gli annunciò che era il fratello
"Ehilà fratellino! Ma non eri in Europa?! Italia o Francia?" rispose
"Sono rientrato l'altro ieri dall'Italia peste!" disse Satoshi, a quella battuta Suzu sorrise fra sè "Ti ho chiamata ieri sera ma non mi rispondeva nessuno ne al cellulare ne a casa."
*Ahi! e adesso che gli raccontò* Pensò Suzu poi vide la bambina e gli venne un idea "Purtroppo una mia amica ha avuto dei problemi e sono dovuta correre da lei. Non sta molto bene e mi ha chiesto di tenergli la bambina. Ma tu come mai mi hai chiamato vuoi organizzare qualcosa con Setsuna?" Chiese per sviare l'argomento
"No...in realtà ho un progetto e volevo sapere se conoscessi qualcuno che potesse aiutarmi a portarlo a termine. Inoltre mi serve la tua arte come fotografa."
"Che tipo di progetto Satoshi?"
"Sono tornato per restare Su...Voglio aprire un ristornate, ma non uno tipico, uno in cui si mangi ciò che ho imparato a cucinare in Italia mi serve un aiuto in cucina. Non è che conosci qualche amico che è interessato? Con la mia esperienza europea potrei insegnargli subito le basi se è portato."
"Mmm interessante come idea. Senti io non conosco nessuno per ora però posso dirti che tra un pò incontro Setsuna ne posso parlare anche con lei e poi ti faccio sapere."
"Ok peste grazie. Ti richiamo più tardi allora."
"Certo. Ciao Sato"
"Si ciao." ed attaccò, intanto Suzuko arrivò di fronte casa Tsukino. Ma di Setsuna ancora niente. "Aspettiamo qui piccola Jin che ne dici?" disse rivolta alla bambina
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Setsuna arrivò a casa di Usagi che già era arrivata sua sorella Suzuko, si avvicinò alla macchina e diede un colpettino sul cofano "Ehilà è tanto che aspetti?..." Chiese, poi vide la bambina che stranamente assomigliava molto alla piccola Chibichibi "Chi è questa bambina?" Chiese
"Oh è la figli adi una mia amica, poichè p dovuta partire per un viaggio mi ha chiesto se potevo guardargliela! Dovevo ricambiargli un favore di quando sono stata fuori." rispose approssimativamente Suzuko "Jin, lei è mia sorella Setsuna, e con lei starai benissimo come con me" disse alla bambina, fece per farla scendere dalla macchina e la diede in braccio alla sorella. "Si chiama Jin." disse a Setsuna
"Ciao Jin" rispose Setsuna, non c'era nulla da fare i bambini le piacevano troppo e quella bambina aveva una aria dolcissima anche se non aveva il sorriso di Chibichibi o la spontaneità della Piccola Lady "Entriamo?" chiese poi alla sorella
"Ma certo io sono prontissima." confermò quest'ultima
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Setsuna e Suzuko si recarono spedite alla porta di casa Tsukino, venne ad aprire loro mamma Ikkuko, fremente ed in ansia. Ormai mancava poco al matrimonio
"Buongiorno Ikkuko" la salutò Setsuna "Mia sorella Suzuko" presentò
"Buongiorno signora Ikkuko, può chiamarmi Suzu, mentre lei..." disse indicando la piccola Jin "E' Jin!"
"Oh care, salve buongiorno...Ma che bella bimba abbiamo qui." improvvisamente un flash balenò nella mente della madre di Usagi *Strano, è come se avessi avuto bambine per casa fino a ieri* e si mise a fissare la piccola che notandola le sorrise e disse come per magia "Jin io...no Chibi no!"
Ikkuko si scosse dopo quella frase e disse "Venite, Usagi è di qua. Usa sono arrivate Setsuna e sua sorella."
Intanto Setsuna guardò la bambina e pensò alle sue parole quando sua sorella Suzu chiese "Cosa intendi dire Jin...chi è Chibi?"
"No no..." rispose la bimba che entrata in casa si avviò verso Usagi

Quella giornata era invece iniziata diversamente per Amy...
Era una giornata particolare, nel pomeriggio si sarebbe teletrasportata sulla terra per passare la giornata con le amiche prima del grande giorno. La loro amica l'indomani si sarebbe sposata. Ami si stava perdendo nei pensieri di quella giornata che l'attendeva, ritorno in se stessa al rintocco dell'orologio *1,2* contò mentalmente. "Sono le già le due" disse alzandosi. "Quasi quasi vado a farmi una bella nuotata" disse e così posati i libri su cui stava studiando andò a mettersi il costume per andare in piscina. Una delle cose che ad Ami piaceva era nuotare. Amava stare a contatto col acqua, era il suo elemento e lo dimostrava molto bene.

Di ritorno dalla piscina si stese sul divano "Ci voleva proprio una bella nuotata" e così rilassata si addormentò. Al risvegliò andò in camera per prepararsi, l'ora dell'incontro con le sue amiche era arrivato

Erano le 16 e 30 ed Ami puntuale come al solito, era in piazza seduta sulla solita panchina che aspettava le altre. Aveva passato la mattinata in attesa di quel pomeriggio, non si spiegava perchè era così emozionata, infondo era un'uscita come le altre. Forse il pensare che Usagi, la mattacchiona del gruppo si sarebbe sposata, la rendeva tanto felice. Nel frattempo piano piano le altre iniziavano ad arrivare

Leiji era stanchissimo...Quella notte aveva dovuto prestare servizio all'ospedale essendo tirocinante non poteva lamentarsi purtroppo e subito dopo il suo turno era dovuto correre all'università perchè aveva delle lezioni che non poteva assolutamente perdere. Aveva terminato solo adesso, era stanco, assonnato ed affamato. La piazza era gremita di gente se non si fosse fermato ed avesse mangiato quel panino che si era portato dietro avrebbe di sicuro perso i sensi. Quindi senza ragionare troppo andò a sedersi sulla prima panchina che gli capitò a tiro senza pensare che questa fosse o meno occupata. "Uff..." disse sedendosi, erano ben 18 ore che stava in piedi e non chiudeva occhio, ma quella era la vita che si era scelto, almeno adesso sarebbe andato a casa a dormire. Stava per addentare il panino quando si accorse con non era seduto da solo, anzi era a distanza ravvicinata con una ragazza, senza farsi tanti scrupoli gli chiese "Un pò di panino?"
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Mentre Ami aspettava le sue amiche un ragazzo, dall'aspetto molto stanco si sedette vicino a lei e stava per mangiare, quando si accorse che non era seduto da solo e così le chiese "Un pò di panino?". Ami osservò quel ragazzo e disse "No grazie, ho gia mangiato".
"Avrà fatto le ora piccole" disse a voce bassa, anche se risultò un pò più alta di quello che avrebbe voluto. Speriamo non mi abbia sentito. Non voglio risultare invadente. Ma quando arrivano le altre
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Quando la ragazza le rispose Leiji iniziò ad addentare il suo panino, quando sentì sussurrare "Avrà fatto le ora piccole" da quella ragazza. Mentre masticava per bene il suo panino si concentrò sul profilo della ragazza che sembrava cercasse qualcuno tanto si guardava intorno. Aveva dei lineamenti bellissimi e delicati, dei bellissimi occhi blu ed i capelli corti. Si effettivamente era carina, forse aspettava il fidanzato. Perbacco lui non avrebbe mai fatto aspettare una simile creatura. Ingoiò il primo boccone e decise di comunicargli il suo disappunto "Io sono Leiji Shinoara, piacere di conoscerti!" le disse allungando la mano libera "Eh si...ho fatto le ore piccole. Studio medicina e sono tirocinante all'ospedale universitario di Tokyo. Oggi università e stanotte turno all'ospedale." disse con un sorriso. Non voleva che quella ragazza pensasse che per lui era un sacrificio quella vita, poichè se l'era scelta, nessuno gliel'aveva imposta "E tu?" Chiese "Aspetti il tuo ragazzo?" disse addentando il secondo morso del panino
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Ami alla presentazione del ragazzo non ebbe il tempo di rispondere dato che lui continuò. Era un tirocinante, Ami non poteva crederci, il suo sogno era diventare medico e avrebbe fatto di tutto per diventarlo, anche dover stare tutta la notte sveglia.
"Io sono Ami, Ami Mizuno." disse appena ne ebbe l'occasione. Mentre stava per dire qualcosa il ragazzo disse
"E tu?Aspetti il tuo ragazzo?"
"Ragazzo? No aspetto le mie amiche, dobbiamo farci un giro. Tutto qui" disse Ami senza scomporsi molto. "è vero che durante il tirocinio puoi rimanere in piedi anche per 16-18 ore? Sai anche a me piacerebbe diventare medico"

Cribbio non aveva il ragazzo, eppure era così carina, peccato che lui invece non avesse tempo altrimenti un pensierino ce l'avrebbe fatto "Si, è vero che quando sei tirocinante fai delle ore di lavoro in più, pensa io sono andato ieri sera alle 19.30 ed ho staccato stamattina alle 11.30. Poi sono dovuto correre all'Università, c'erano dei corsi che non potevo tassativamente perdere." disse continuando a mangiare, la guardò e le sorrise "Adesso mi sto finalmente fermando e...mangiando" disse indicandole il panino, poi prese la coca che si era portato dietro e gliela porse "Vuoi?" le chiese e ripensò al suo nome *Mizuno... ha lo stesso nome del marito della dottoressa Chiyako!* "Scusami sei forse imparentata col pittore Tetsu Mizuno?"

Ami guardò il ragazzo che le aveva appena fatto quella domanda "E già" disse sorridendo "Ci sono proprio imparentata....è mio padre". Il padre di Ami era un gran pittore, anche se per questo non stavano molto insieme. Era curiosa di sapere come quel ragazzo fosse subito andato a pensare al pittore, quel cognome era comunque diffuso. "Ma lo conosci? Strano che appena ti ho detto il mio cognome subito lo hai associato col suo"
Veramente mi ha fatto pensare il fatto...Voglio diventare dottore, non conosco Tetsu Mizuno di persona, ma conosco molto bene Chiyako Koishikawa, la moglie del maestro" affermò Leiji, "Ecco la dottoressa parla spesso della sua intelligentissima figlia che vorrebbe diventare medico...Ma oltre intelligenti qui siamo anche molto belli. Facendoci caso assomigli un pò alla dottoressa Chiyako, abbiamo lavorato insieme proprio stamattina!" Affermò poi
Ami guardò il ragazzo, con tanti ospedali faceva tirocinio proprio in quello della madre. "E così lavori con mia madre" disse sorridendo. "Spero non vi annoi con la mia voglia di diventare medico. Poi lei esagera sempre, sono pur sempre sua figlia" disse riferendosi a quando il ragazzo aveva detto 'intelligentissima'. Ami era brava, ma non era una che amava vantarsi di questo, cosa che invece alla madre piaceva molto. Le piaceva potersi vantare di quella figlia che era prima in tutto e a tutto ti sapeva dar risposta. Poi decise di farsi togliere una curiosità " E dimmi, come mia madre a lavoro?"

Leiji guarò la ragazza e fece una smorfia come se non sapesse cosa dire..."E' difficile da spiegare." affermò "Vedi solitamente è molto seria, quando ci sono visite, quando si è con incartamenti e varie. Poi con le emergenze è il massimo della serietà e della precisione...alla fine arriva il momento che noi tutti tirocinanti e non solo temiamo..."disse quasi con orrore, fissò la ragazza con occhi sbarrati e disse "...La trasformazione...capita spesso quando fa una bella pausa lunga e...diventa tutta un'altra persona, parla, ride, scherza, racconta barzellette e, se può canta pure. Spaventosa" disse poi ridendo...Si fermò e dopo un pò continuò, "Io comunque lavoro più che altro con il dottor Siroi, ed un altro tirocinante che è arrivato da poco da un viaggio d'istruzione, doveva venire in America con me, ma poi ha cambiato direzione, sembra sia stato in Europa."
Leiji pensava ancora allo strano cambio di programma di Mamoru Chiba, ogni volta che gli veniva in mente cercava di dare una spiegazione a quella irrazionalità, visto che Chiba dai tempi dell'Università era sempre stato una persona retta e senza giramenti di testa, a differenza sua.
Ami al sentire le parole del ragazzo le venne istintivo dire "bè è proprio mia madre, è fatta così" non fece in tempo ad aggiungere altro che le Rei e Minako arrivarono, anche Leiji sentì delle voci femminili
"Ehilà Amy!"
"Siamo qui, scusaci il ritardo"
*Wow!* pensò Leiji *Una bella ragazza che si accompagna a due belle ragazze* Una era bionda con capelli lunghissimi, mentre l'altra aveva i capelli neri e setosi
"Abbiamo disturbato forse?" Chiese la bruna
"No" rispose Ami "Vi stavo aspettando, non ricordate?" disse con tono ironico
Rei e Minako avevano visto da lontano Ami in compagnia di quel ragazzo così carino e si erano attardate apposta, però ad un certo punto la curiosità aveva preso il sopravvento, tutto si erano immaginate fuorchè la piccola Ami che discorresse così a lungo con un ragazzo. Era normale che si intromettessero. Forse la loro amica aveva il ragazzo e non glielo aveva detto, aveva detto Minako, tra il romantico e l'invidioso, com'era possibile che lei la guerriera dell'amore e della bellezza non avesse un ragazzo mentre invece Ami si. La giovane decise subito di prendere il sopravvento "Minako Aino piacere, vieni anche tu con noi a fare spese?"

Leiji restò sconvolto da quella furia di parole *Cacchio e se parlava la ragazza, era bella ma per i suoi gusti...c'era qualcosa che non andava* Si alzò ed allungò la mano "No mi dispiace ma io devo andare, grazie comunque per il pensiero, io sono Leiji Shinoara" poi guardò in direzione di Ami "Spero di riincontrarti presto Ami" e mentre attese una sua risposta il suo telefono squillò, alzò una mano come a mò di scusa e rispose "Pronto"
"Ehi Shinoara sono Mamoru Chiba, il dottor Siroi mi ha chiesto di chiamarti per sapere se potevi raggiungerci!"

Il primo pensiero di Leiji fu, sono stanco poi si riprese subito "Chiba ma tu con un matrimonio di qua a due giorni non dovresti avere un permesso per non lavorare?"
"Certo è per questo che mi raggiungi a casa mia, il dottor Siroi sta venendo qui!" rispose tranquillamente il collega
Ami non amava sentire le conversazioni altrui ma era lì, era impossibile non sentire, e così aveva sentito alcune cose, ma più che cose nomi. Aveva sentito bene il nome Chiba, e il ragazzo aveva detto che lavorava con lui. mi pensò subito a quel Chiba *Impossibile quanti Chiba ci sono qui in Giappone, impossibile sia proprio lui. Decisamente impossibile*
"Va bene, solo mi serve il tuo indirizzo...Così incontro la tua sposina e gli rubo il cuore" rispose in tono scherzoso, "Scusami un attimo" poi guardando verso Ami "...ciao splendida, spero di rivederti presto." E lasciò quella panchina
"C-ciao" rispose Ami
"Arrivederci ragazze è stato un piacere...Mamoru, ci sei ancora?" riprese la telefonata
"...Ho disturbato un appuntamento!"
"Credo sia meglio che non ne parliamo! Dammi l'indirizzo."

*Mamoru*, quel ragazzo aveva appena fatto il nome Mamoru. *Sono troppe concidenze per non essere lui*
Ami guardando le amiche "Stava parlando dello stesso Mamoru che conosciamo noi?" disse senza nemmeno pensare che le amiche forse non lo avevano sentito
Anche Rei era pensierosa "Effettivamente, Chiba e Mamoru, fanno Mamoru Chiba... ma può anche non essere. Scusatemi ragazza ma Mamoru è un tirocinante di in medicina che potrebbe mai centrare con quel ragazzo." Chiese Rei
Minako da parte sua aveva gli occhi a cuoricino "Io so solo che è un gran bel ragazzo..e spero che non sia amico di Mamoru perchè sarebbe ingiusto da parte sua nasconderci un amico così bello." affermava
Intanto Rei muoveva il capo in segno di disapprovazione, stavano parlando di una cosa seria. "Ami che ne pensi?"
"Qualcosa mi dice che stiamo parlando dello stesso Mamoru, lo stesso che deve sposare la nostra amica" disse Ami. Poi aggiunse "Rei appunto perchè Mamoru è un tirocinante in medicina credo sia lo stesso, quel ragazzo..." disse muovendo la testa in direzione del ragazzo che ormai si era allontanto "....è tirocinante nello stesso ospedale di mia madre. Quindi potrebbe benissimo essere lui, come potrebbe essere soltanto una coincidenza." Poi alzandosi dalla panchina "Ma ora basta pensarci, allora dove si v di bello?"
"Io pensavo ad un centro di bellezza" Rispose Minako "Potremmo farci fare la maschera ed i capelli e la manicure." quando si trattava di queste cose lei era sempre in primo piano
"Non sarebbe bene andare domani al centro estetico? Io andrei a dare uno sguardo ai negozi di abbigliamento più che altro." Rispose Rei, nonostante avessero tutte il vestito da damigelle per l'indomani andare a fare un giro per il centro commerciale era allettante. Stava solo ad Ami decidere dove voler andare adesso, Rei aspettò che lei desse la conferma di uno dei due itinerari proposti.

Erano le 17.30 Otoko era nel salone di casa di Mamoru Chiba, aveva una proposta da fare a lui ed all'altro tirocinante che seguiva al General Ospital di Tokyo. "Sai dopo che mi hai detto di quell'appartamento che si vende ho deciso di acquistarlo." disse a Mamoru, poi iniziò a sorseggiare il thè che gli era stato offerto
Mamoru osservava i movimenti dell'uomo e seguiva le sue parole senza parlare, nonostante avesse chiamato Leiji sinceramente ne sapeva quanto lui di quell'incontro. sperava solo che Shinoara arrivasse a breve.
Leiji arrivo a Crystal palace un quarto d'ora dopo la fatidica telefonata di Chiba. Si diresse agli ascensori e da lì all'ultimo piano...riuscì a prendere l'ascensore appena in tempo poichè c'erano già una donna ed una ragazzina che si stavano apprestando ad usarlo "Buon pomeriggio...Piano?" Chiese Leiji "Ultimo" rispose la donna. *Era bella* pensò Leiji, aveva dei lunghissimi capelli legati con due code di cavallo basse, i capelli avevano un colore particolare, azzurrini forse, quasi cadevano nel bianco, poi anche gli occhi erano azzurri, e la figlia o la sorella, non poteva essere altro, assomigliava a lei in maniera incredibile. Finalmente giunsero all'ultimo piano e Leiji si offrì di aiutarle "Posso esservi utile?" Chiese "Ho non si preoccupi riusciamo a portarle, sono valige leggere" rispose la donna "Ma no ve le porto io, dove siete dirette?" La donna regalò un sorriso a Leiji, "Da questa parte allora, però devi permettermi di offriti qualcosa...mi permetto di darti del tu. Sembri più giovane di me." gli disse
"Ho vent'anni. Non credo di essere più giovane di te." rispose Leiji un pò offeso.
Allora la donna regalò al giovane una risata cristallina e gioiosa "Oh caro vuoi adularmi. Io ho 35 anni, mentre mia figlia Sinzyu ne ha 14." affermò "Vieni entra..." lo invitò poi. sembrava proprio che la donna si fosse trasferita da poco in quel palazzo. "Mi corregga se sbaglio ma è in fase di trasloco?"
"Si...ci siamo trasferite da poco. Abbiamo approfittato delle vacanze estive così Sinzyu non avrà problemi a riprendere la scuola dopo di esse. Cosa posso offrirti"
"Oh nulla davvero signora, ho un appuntamento e poi lei ha ancora tutto sottosopra, mi dispiacerebbe molto esserle di disturbo..."
"Ma non disturbi, ti preparo subito qualcosa." cercò di zittirlo la donna
"Facciamo così, io ho un amico che abita in questo palazzo, quando verrò a trovarlo passerò a prendermi un caffè o un thè ma oggi proprio non posso. Però prometto che passerò."
"Va bene allora però vedi che ogni promessa è debito. Devi mantenerla."
"Ma certo, adesso devo andare, grazie ancora."
"Machè grazie a te" e lo accompagnò alla porta "Ah proposito, io mi chiamo Selene."
Mentre si avviava alla porta di Mamoru, Leiji sentì la presentazione della donna, bussò e poi si rivolse a lei "Io sono Leiji Shinoara." le disse con un sorriso
"Ed io sono Mamoru Chiba" rispose Mamoru dalla sua porta "E mi dispiace disturbarvi signora, ma stiamo aspettando questo ragazzo da un bel pò. Quindi non voglio risultare scostumato ma..."
"...Oh no scusatemi voi. Arrivederci Leiji e Mamoru. Ci rivediamo presto." E si chiuse la porta alle spalle
"Chi era?" Chiese Mamoru
"A me lo dici?! Questo è il palazzo dove vivi tu. Io le ho solo dato una mano con le valigie. Credo sia arrivata da poco."
"Può essere. Hanno messo in vendita parecchi appartamenti ultimamente." rispose Mamoru. Strano quella donna gli sembrava di averla vista già da qualche parte.
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Quando Leiji etrò in casa di Mamoru Chiba trovò una ragazza dai lunghissimi capelli biondi, similissima alla donna che aveva appena lasciato, al centro della stanza, inoltre c'erano anche il Dottor Siroi, che lo seguiva nel tirocinio ed il dottor Flores che insieme a Siroi seguiva Mamoru. Sembrava una riunione chissà come mai "Buonasera a tutti" disse ed attese che qualcuno parlasse.
"Buonasera" salutò la donna "Io sono Usagi Tsukino, cosa posso offrirti?"
"Oh grazie, un bicchiere d'acqua mi farebbe piacere. E' successo qualcosa?" disse poi rivolto ai due professori
"Nulla di allarmante" rispose Siroi "Piuttosto, mi servirebbe la tua disponibilità, io e Anzu abbiamo reputato che con Chiba siete due dei migliori tirocinanti che ci sono capitati negli ultimi anni." Iniziò il dottore "Ma sedetevi così potremmo parlare meglio di ciò che ci proponiamo così voi potete farci sapere se siete d'accordo"
I due ragazzi si sedettero, intanto Usagi portò da bere anche per Leiji dopo di chè si allontanò per lasciare ai quattro uomini un pò di privacy
"Dunque la questione è questa" riprese Albert Flores "Siroi ha acquistato l'appartamento qui di fronte per farne uno studio medico. Insieme abbiamo pensato che invece di metterci i soliti vecchi dottori a gestirlo con noi sarebbe bello avere dei dottori motivati e bravi."
"Voi due rientrate in questa categoria, infatti sapete benissimo che non siete i soli tirocinanti che seguiamo attualmente, però tu Leiji vieni da un anno di stage in America mentre tu Mamoru sei stato in Europa , inoltre vedendo i vostri risultati all'ospedale abbiamo pensato che potreste essere le persone più adatte a questo ruolo." terminò Siroi
"Io che sono Cardiologo ho pensato che potrei esercitare come medico generico più che altro. Siroi svolgerà sempre le sue mansioni di Ginecologo e tu Shinoara potrai praticare come pediatra, sempre con la nostra presenza. Pensavo Mamoru di poterti così seguire meglio nel ramo della cardiologia. Cosa ne pensate ragazzi!" Chiuse il discorso Flores
"Sembra sicuramente interessante." Disse Leiji
"Già anche a me piace come idea" confermò Mamoru
"Mi fa piacere che vi piaccia, vuol dire che accettate." disse Siroi
"C'è un solo problema, pensavamo che sarebbe meglio se foste voi a decidere chi deve essere l'infermiera o le infermiere che seguiranno lo studio." Riprese Flores
"Come noi? E perchè?" Chiese Mamoru
"Vedete...il fatto che una persona qui stia per sposarsi ci porta a ponderare bene la scelta, all'ospedale involontariamente fate strage di cuori ragazzi, quindi sta a voi scegliere un assistente. Vogliamo serietà in questo lavoro e non telenovelas." rispose Flores
"Io non ho mai dato adito a mie colleghe di potersi interessare a me professori." riprese Mamoru
"Infatti abbiamo detto che non dipende da voi. Abbiamo notato che ne tu nè Leiji siete tipi da correre dietro le gonnelle, per questo lasciamo a voi la scelta. Avete in mente qualcuno che possa assistervi?" riprese Siroi
A Leiji in quel momento venne in mente la ragazza che aveva incontrato poche ore prima, effettivamente i due dottori non cercavano un infermiera o una dottoressa, ma una o più possibili assistenti, ed Ami Mizuno voleva diventare dottoressa, assistere a dei dottori anche se in privato sarebbe stato una bella opportunità sempre se avesse accettato
"Io conosco una persona...però è ancora una liceale ma so che vuole fare medicina all'università. Penso che se è solo per assistere...ecco potrebbe andare bene per tutti, lei apprenderà e noi avremmo una valida assistente. Certo se accetterà starà poi a voi decidere se assumerla o meno." la sicurezza di Leiji stava vacillando, ma che gli era saltato in mente
"Una liceale che vuole fare medicina..." disse Siroi, sembrava pensieroso ma poi aggiunse ...chiamala vedi se può raggiungerci. Valuteremo subito se può o meno essere dei nostri."
*Cavolo...il dottor Siroi gli stava dando davvero parecchia fiducia* prese il cellulare e cercò il numero di telefono di casa della dottoressa Chiyaco, sperando di non trovare lei ma la figlia compose il numero di casa
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La casa di Ami Mizuno si trovava in un Palazzo tra i tanti di Tokyo al centro della città, poichè era più comodo per il lavoro della madre di Amy trovarsi in una zona centrale.
In quel momento stava suonando il telefono ma la casa era deserta, chissà se avrebbero fatto in tempo a rispondere, se qualcuno sarebbe rientrato

Dopo quella bella giornata passata con le amiche Ami tornò casa. Non era certa di trovarci la madre. Arrivata suonò il campanello. Nessuno dava segno di voler aprire, anzi dall'interno si sentiva un suono. *Ma cose?* Fu un attimo ed Ami collegò il suono con l'apparecchio che lo produceva. "Il telefono" esclamò a voce alta e così prese in fretta e furia le chiavi dalla borsa, aprì la porta, si precipitò al telefono e rispose "Pronto"

"Pronto Ami...sei tu? Stavo per attaccare è la terza volta che provo a telefonare.. Sono Leiji...ci siamo conosciuti oggi."
Leiji era felice che Ami avesse risposto, non ne aveva al certezza ma fortunatamente c'era, si era allontanato dai colleghi per proporgli il lavoro di assistente e sinceramente se avesse avuto una bidonata preferiva che loro non ascoltassero
*Leiji?* Ami rimase un pò stranita nel sentire chi era al telefono, tutto si sarebbe immaginato fuorchè quel ragazzo che veva conosciuto quelgiorno la chiamasse. *Cosa vorrà* si domandava Ami
"Ciao Leiji dimmi posso fare qualcosa per te?"
Per Ami era strana quella situazione non sapeva cosa il ragazzo volesse e per un momento si era chiesta anche come aveva fatto ad avere il suo numero, però subito pensò che comunque lavorava con la madre e quindi doveva sapere il numero. *Forse vuole mia madre* era tentata di dirgli che la madre non c'era ma poi riprese parlare e capì che cercava proprio lei "Senti ti chiamavo per farti una proposta...ma non attaccare non è nulla di scandaloso...anzi ti dico già di cosa si tratta così sai che faccio sul serio...Ti piacerebbe lavorare in uno studio medico?" Ecco l'aveva detto adesso non gli restava che aspettare una sua risposta
"Studio medico?" Ami a sentire quella proposta ci rimase *studio medico* continuava a ripetersi mentalmente. "Leiji che intendi per lavorare in uno studio medico" Quella proposta era così strana che credeva di aver sbgliato a capire *No non può essere* continuava a ripetersi mentalmente
"Si ti spiego subito, ricordi che ho ricevuto quella chiamata mentre salutavo te e le tue amiche? Bene, il mio capo, il dottore che sovraintende al mio lavoro all'ospedale con tua madre ha intenzione di aprire uno studio medico, e mi ha chiesto di farvi parte, adesso ha chiesto a me ed al mio collega di scegliere noi le nostre assistenti e poichè a te piacerebbe diventare dottore pensato sarebbe un'ottima opportunità per imparare...comunque non è dato per scontato che ti prendano, se mi dici di si dovresti comunque raggiungermi qui, loro vorrebbero parlarti." affermò Leiji "Se accetti ti do anche l'indirizzo così ci velocizziamo dunque...devi venire al centro, se ricordo bene l'indirizzo di tua madre dovrebbe essere vicino...Comunque è il Crystal Palace, quello nuovo lo conosci?:.."
 
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